Iso 9001: anticipazioni sulla revisione 2015

La storia della attuale Iso 9001, quanto meno nella sua configurazione moderna, ha preso avvio nel 1987, con la emissione delle norme della serie “29000″.

A questa prima emissione fece seguito, nel 1994, la pubblicazione della Iso 9001 e delle norme della famiglia nota come “Iso 9000″.

Le versioni 1987 e 1994 erano caratterizzate da una visione piuttosto macchinosa dei sistemi di gestione, che non sempre si addiceva ad un mondo imprenditoriale in rapida evoluzione, così come poso si addiceva alle micro imprese, o alle imprese dei servizi.

Nel 2000 fu emessa una revisione delle “Iso 9000″, nota come “Vision 2000″, revisione che, effettivamente, conteneva elementi di forte innovazione rispetto alle versioni precedenti.

Nel 2008 è stata emessa un’ultima revisione, quella attualmente in vigore, che non ha apportato rilevanti modifiche alla struttura descritta nella “Vision 2000″.

Ora siamo nel 2014, e, da qualche tempo, iniziano a cirolare i “draft” della revisione a cui sta lavorando il TC176 di Iso, e che dovrebbe essere pubblicata nel 2015.

Pare che, anche in questa circostanza, ci saranno modifiche considerevoli all’assetto normativo. Tra queste, le più ricorrenti, nei commenti visibili sul web, sono così sintetizzabili:

  • introduzione del concetto di qualità responsabile;
  • semplificazione del sistema;
  • analisi dei rischi da parte delle organizzazioni.

Scorrendo il testo normativo, sebbene in versione “CD”, cioè Commitee draft”, quindi non ancora definitiva, si ha la percezione di un sistema effettivamente “diverso” rispetto ai precedenti, con importanti dimensioni di gestione aggiuntive (es.: la analisi e gestione dei rischi).

Scompaiono alcuni riferimenti “storici”: non c’è traccia, ad esempio, del mitico Manuale della qualità, così come non si trovano espliciti richiami a procedure obbligatorie od altro.

Analizzando meglio, tuttavia, si trovano ancora molteplici riferimenti alla necessità di conservare “documented information“, che non sembrano troppo dissimili dai “record” (registrazioni) delle versioni precedenti, così come i frequenti richiami ai “process” che l’impresa deve implementare richiamano fortemente le procedure a cui siamo da anni abituati.

Inoltre, a parere di chi scrive, un sistema complesso quale quello che sembra mantenersi nella Iso 9001:15, risulterebbe di difficile comprensione senza un quadro riassuntivo del funzionamento dello stesso. Questo quadro riassuntivo  lo possiamo chiamare “manuale” o in altro modo: non credo sia un problema di terminologia.

Insomma, sembrano scomparire riferimenti espliciti a documentazione del sistema, ma restano sotto traccia, e dovranno essere adeguatamente pensati ed attuati nel contesto specifico dell’impresa. Tutto ciò, unitamente agli elementi aggiuntivi descritti in precedenza, fa ritenere che sarà necessario un processo di adeguamento non semplice.

Nel caso della revisione 2008 furono concessi 3 anni alle organizzazioni certificate per migrare dal sistema in versione 2000 al sistema 2008.

Sarà anche fondamentale l’approccio degli organismi di certificazione, che dovranno dare ai propri auditor linee operative chiare e, soprattutto, uniformi, in modo da rendere il meno possibile traumatica la transizione.

Andrea Lenzi

 

 

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